domenica 31 luglio 2011

KUNG FU - RICERCA DELLA SALUTE E DEL MIGLIORAMENTO PSICOFISICO

Le arti marziali cinesi sono state nei secoli codificate seguendo le leggi delta natura, della fisica, secondo una precisa conoscenza del corpo e dello spirito umani.
Questo ci porta a considerare un secondo aspetto delta pratica del kung fu, quello salutare.
Sarebbe oltremodo stolto divenire bravissimi nell'evitare di essere danneggiati da un avversario per poi auto-danneggiarsi con una pratica scorretta o perseguendo uno stile di vita sbagliato.
Considerazioni come queste portarono probabilmente il grande, mai dimenticato maestro Chang Dsu Yao ad asserire che il kung fu è per un 30% autodifesa e per un 70% salute.
Allenare il kung fu, in accordo con i principi dell'antichissima medicina cinese, che sempre più vengono confermati dalle scienze moderne, è quindi anche un ottimo modo per mantenersi in ottima salute psicofisica; parallelamente a tutti quei vantaggi che può dare qualsiasi disciplina sportiva (condizionamento cardiorespiratorio, eliminazione delle tossine, riequilibrio ormonale, vantaggi per l'apparato muscolo-scheletrico, miglioramento della coordinazione, eccetera), l'accento è posto sulla cura per gli aspetti respiratori ed energetic come per esempio attraverso le pratiche di Qi Gong tipiche degli stili interni.
La sensazione di benessere che si prova dopo un corretto allenamento di kung fu si estende, a lungo andare, anche alle singole azioni di vita quotidiana.
L'allenamento tradizionale, se effettuato con consapevolezza, tende con il tempo a rinforzare articolazioni, muscoli e tendini e sviluppa inizialmente una forza esteriore molto efficace che viene con il passare del tempo e l'aumentare dell'esperienza a trasformarsi in forza interiore e quindi Qi.
Usare il corpo con consapevolezza è uno dei risultati che il kung fu garantisce oltre ad un incremento non indifferente della coordinazione motoria, dell'equilibrio, dell'elasticità e della fiducia in se stessi.
Il kung fu, con i suoi innumerevoli stili offre a chiunque livelli di approccio diversificati in base alle proprie capacità fisiche e ai propri gusti senza nessuna controindicazione.

E' assolutamente importante sapere fin da subito che:
Il kung fu tradizionale non è uno sport ma una pratica artistica antichissima che come tale deve essere approcciata.

Nel kung fu non esitono competizioni obbligate ma esse sono solo un addendum al quale l'allievo può liberamente decidere di non partecipare e queste devono essere interpretate solo come motivi ed incentivi di allenamento senza scopo puramente agonistico.

Nel Kung fu non esistono avversari ma solo compagni di allenamento. Gli obbiettivi dell'allenamento sono esclusivamente quelli di sorpassare e migliorare i propri limiti e non quelli di raggiungere o superare quelli degli altri.
Per imparare il kung fu non esistono scorciatoie o corsi accellerati. La strada da percorrere è quella lunga e si basa esclusivamente sulla pratica costante.
La pratica del kung fu ha un inizio ma non ha una fine. Evitate di intraprendere questa strada se il vostro obbiettivo è quello di raggiungere la cintura nera o un qualunque altro grado. L'unico obbiettivo deve essere quello di migliorare. Il Maestro Chang diceva spesso che raggiungere la vetta di una montagna serve solo per vedere quanto sia alta la montagna successiva.
Questo è kung fu tradizionale.
Col tempo la già citata, continua commistione tra strategia del combattimento, scienza, filosofia e religione ha comportato in molti casi un trascendere il rudimentale scopo della predominanza nello scontro fisico, per puntare a un fine superiore: fu così che molte scuole di kung fu fecero proprio l'ideale della formazione di un individuo completo, in armonia con se stesso e con l'ambiente, in grado di vivere al massimo delle potenzialità umane.

Così il kung fu è divenuto, in Cina, anche un prezioso strumento di educazione e di crescita personale. Il primo dovere di un shih fu, specialmente nei confronti degli allievi più giovani, dovrebbe essere proprio fornire un'educazione che aiuti a crescere persone complete e migliori. In Cina, infatti, non era desueto che le famiglie affidassero, a tale scopo, un figlio a un maestro di kung fu.

Così, per riassumere, prima di divenire un vero shih fu (maestro/padre), dovrete avere acquisito conoscenze accurate in vari campi dell'umano sapere: dalla medicina alla psicologia, alla pedagogia; ma anche la fisica, la chimica (ciò che un tempo si chiamava alchimia) e le scienze naturali, senza trascurare le belle arti e la letteratura, essenziali per un reale arricchimento e un'evoluzione dello spirito umano: molti maestri sono stati ottimi calligrafi, pittori, poeti o musicisti. Tradizionalmente, l'ideale confuciano voleva il guerriero esperto sia di arti militari (wu) che di letteratura (wen). Ciò non significa, comunque, che la storia del kung fu sia stata costellata solo di grandi eruditi: non era tanto il livello di cultura raggiunto, quanto la disposizione, la qualità dell'animo.

Oggi, un po' in tutto il mondo, giovani e meno giovani, donne e uomini si accostano al kung fu per svariate ragioni. Spesso la motivazione può essere un'insicurezza più o meno profonda, che non deve costituire fonte di vergogna, giacché si tratta di un ruolo che il kung fu ha svolto praticamente da sempre, sia nel suo aspetto fisico che in quello psichico o spirituale.

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